La Superlega è tornata alla ribalta negli ultimi giorni, a seguito della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea che ha stabilito un abuso di posizione dominante da parte di UEFA e FIFA. Una decisione che ha ridato vita ai progetti di A22, che non ha perso tempo e ha immediatamente presentato il suo progetto per una competizione alternativa a quelle continentali a livello di club.
Il format è misto, (Star League, Gold League e Blue League) e uno di accesso direttamente dai campionati nazionali. Ogni stagione, 20 dei 64 club partecipanti faranno posto a nuovi ingressi conquistati in base alle prestazioni nei tornei dei vari Paesi europei, ma chi si troverà nelle leghe più alte potrà mettersi al riparo da un’uscita immediata, retrocedendo al massimo nella lega inferiore.
Contestualmente, A22 ha lanciato anche Unify, piattaforma streaming che nei piani trasmetterà le partite delle tre serie, con accesso gratuito per tutti i tifosi. La novità ha raccolto consensi tra il pubblico, mentre diversi club si sono schierati a favore del modello attuale ribadendo la loro volontà di prendere parte ai tornei organizzati da UEFA e FIFA.
Si attende ora una lunga guerra tra le parti, con il CEO di A22 Bernd Reichart che ha parlato di grande interesse da parte di molti club nei confronti delle potenziali nuove competizioni. A schierarsi contro la Superlega bis sono state inevitabilmente anche le Leghe nazionali e le Federazioni, che ha ribadito il proprio no alla novità e la «sua convinta azione a tutela dei campionati nazionali».
Serie A: clausola anti Superlega – Cosa dice il sistema Licenze Nazionali 2024/25
Non solo. La scorsa settimana, in occasione del Consiglio Federale, la Federcalcio come di consueto ha approvato all’unanimità il nuovo sistema delle Licenze Nazionali 2024-2025. Dal documento, consultato da Calcio e Finanza, emerge la data entro la quale i club dovranno depositare la domanda di ammissione alla prossima edizione della Serie A, unita all’impegno di non prendere parte a competizioni diverse da quelle organizzate da FIFA, UEFA e FIGC.
Una vera e propria clausola anti-Superlega, la cui approvazione risale già al 2021, al tempo del primo tentativo di lancio del nuovo progetto, e che assume rilevanza ora che l’idea ha ripreso vita a seguito della sentenza della Corte Ue. Ciò nonostante, appare decisamente complicato ad ora immaginare che nuovi tornei possano partire già dalla prossima stagione. Come si legge nel testo ufficiale del documento «le società devono, entro il termine perentorio del 4 giugno 2024, osservare il seguente adempimento:
- depositare presso la Lega Nazionale Professionisti Serie A, anche mediante posta elettronica certificata, la domanda di ammissione al Campionato di Serie A 2024/2025, contenente la richiesta di concessione della Licenza Nazionale e l’impegno a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla UEFA e dalla FIGC».
«L’inosservanza del termine perentorio del 4 giugno 2024, anche con riferimento ad uno soltanto degli adempimenti previsti dai precedenti paragrafi I), II), III), V) e VI) per la partecipazione al Campionato Professionistico di competenza, determina la mancata concessione della Licenza Nazionale 2024/2025», conclude il documento.