Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto il Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Medici del Calcio, il dott. Enrico Castellacci.
Di seguito le sue parole:
“Prima eravamo solo noi medici del calcio a denunciare il numero eccessivo di partite. Adesso vedo che anche l’Associazione Italiana Calciatori, ma addirittura determinate società stanno denunciando questo problema. Le partite stanno aumentando in modo esponenziale, è diventata una prassi giocare ogni pochi giorni. Prendiamo ad esempio le Nazionali, prima esistevano le amichevoli, adesso c’è la Nations League: sono tutte partite ufficiali.
Tutto questo cosa comporta? Sicuramente introiti maggiori, ma a livello di salute ha un impatto negativo. Non è il problema del numero di infortunati che si ha ora, ma il punto è quanto dovranno soffrire questi calciatori quando smetteranno di giocare? Le articolazioni ed i tendini subiscono un’usura importante da uso eccessivo che porterà questi giocatori nella stragrande maggioranza dei casi ad avere, quando finiranno la carriera, processi degenerativi artrosici delle varie articolazioni.
Oggi è difficile che un giocatore a questi livelli, giocando così tante partite, non finisca la carriera e debba operarsi. Purtroppo è quasi matematico. Noi sappiamo che usurare a questi livelli porta delle conseguenze. Possiamo denunciarlo mille volte, ma non serve a nulla. Perché davanti al business la salute viene messa da parte.
Non si può giocare in una stagione fino a 70 partite a questa intensità, va fatto capire agli organi competenti. La ribellione dovrebbe partire dai calciatori, che dovrebbero opporsi al giocare. Solo che da giovani non ci si rende conto di quello che il fisico deve fare e di quanto le articolazioni e gli organi soffrano nell’esagerare nell’attività sportiva. Lo sport a questi livelli fa male. L’attività fisica a questi livelli è estremamente dannosa.
Basta pensare che dopo una qualsiasi partita si creano sempre delle microlesioni muscolari che hanno bisogno di 3-4 giorni per guarire e cicatrizzare. Sono fisiologiche, ma gli si dà il tempo di guarire, che subito si gioca un’altra partita.
Conte ha una fame di preparazione, di studio, di attenzione ed esaltazione durante la gara che fa di lui un grande. Antonio riesce a far dare ai giocatori il 120%: è la sua caratteristica”.