È ufficiale: i tifosi del Napoli residenti in Campania non potranno seguire la propria squadra nelle prossime tre trasferte di campionato, in programma a Udine, Genova e Firenze. La decisione arriva a seguito di misure restrittive adottate dalle autorità competenti per motivi di ordine pubblico.
La disposizione, che rappresenta un duro colpo per il tifo partenopeo, è stata presa dopo recenti episodi che hanno sollevato preoccupazioni legate alla sicurezza e al rischio di incidenti tra tifoserie. L’obiettivo è garantire lo svolgimento delle partite in un clima più sereno e ridurre le tensioni che spesso si registrano in occasione delle trasferte.
La decisione non è passata inosservata e ha già generato reazioni contrastanti. Da un lato, le autorità hanno ribadito l’importanza di preservare l’ordine pubblico, evidenziando come questi provvedimenti siano necessari per prevenire situazioni di rischio. Dall’altro, i tifosi azzurri si sentono penalizzati, sottolineando che non tutti i sostenitori dovrebbero essere considerati responsabili per eventuali comportamenti scorretti di una minoranza.
Le trasferte di Udine, Genova e Firenze, previste rispettivamente contro Udinese, Genoa e Fiorentina, saranno dunque prive del sostegno dei tifosi campani, che da sempre rappresentano uno degli elementi più calorosi del tifo partenopeo.
Le reazioni del club e dei tifosi
SSC Napoli, pur comprendendo le motivazioni alla base della decisione, ha espresso rammarico per l’assenza di una parte significativa della propria tifoseria. Attraverso un comunicato, il club ha ribadito l’importanza del sostegno dei propri fan e ha invitato tutti a mantenere un comportamento rispettoso per evitare ulteriori restrizioni in futuro.
Nel frattempo, sui social, molti tifosi si sono detti delusi dalla decisione, lamentando un trattamento percepito come discriminatorio nei confronti dei residenti in Campania.
Un precedente pericoloso?
Questa misura potrebbe aprire la strada a ulteriori restrizioni in caso di incidenti futuri, un segnale che rischia di influenzare negativamente la relazione tra il tifo organizzato e il sistema di sicurezza negli stadi italiani. Tuttavia, le autorità restano ferme sulla necessità di adottare provvedimenti preventivi, ribadendo che la sicurezza deve essere la priorità assoluta.
Resta ora da vedere come si evolverà la situazione nelle prossime settimane e se, in futuro, sarà possibile trovare soluzioni che consentano una gestione più inclusiva delle trasferte per i tifosi di tutte le squadre.