
Il tecnico del Napoli, Antonio Conte, ha parlato in conferenza stampa in vista di Venezia-Napoli, gara in programma domenica 16 marzo alle 12.30.
Di seguito le sue parole:
Mazzocchi, Neres e Anguissa: chi sarà convocato? “Mazzocchi e Anguissa convocati, Neres lo rivedremo dopo la sosta.”
Che ne pensa del Venezia? “Tutte le partite nascondono delle insidie, non c’è nulla di scontato. Affrontiamo una squadra in salute e che vorrà giocarsi le sue carte per la salvezza. Mi aspetto una grande gara da parte dei miei. Dobbiamo guardare noi stessi, senza guardare intorno e farci condizionare da ciò che può succedere.”
Quanto Raspadori sta facendo del bene a Lukaku? “Avere qualcuno al fianco può sgravare i compiti di essere una prima punta. Romelu ha fatto due buone prestazione, come tutta la squadra. Mi aspetto di più, deve confermare quanto fatto e cercare di fare meglio. Come tutti.”
Tattica, tecnica e testa: cosa conta di più in queste ultime giornate? “Aver avuto la possibilità di allenare i ragazzi tutta la settimana ci ha aiutato molto. Altrimenti sarebbe stata dura sotto ogni punto di vista. Siamo stati bravi a trovare una soluzione anche nelle difficoltà. Arriviamo con un bagaglio tattico assortito a questo rush finale, conterà tutto. Io guardo la prossima partita, per noi dovrà essere la finale mondiale in assoluto. Dovremo dimostrare di avere più fame di loro e di essere più bravi. Non sarà una passeggiata di salute. Dobbiamo dare una dimostrazione di maturità.”
Cinque giocatori del Napoli convocati in Nazionale. E’ un motivo di orgoglio in più? “Se possiamo dare una mano alla Nazionale dando dei nostri calciatori è motivo di orgoglio e soddisfazione. Politano è stato richiamato frutto del buon campionato che sta facendo, ma anche da lui mi aspetto di più.”
I tifosi della Juve la preferiscono in panchina per la prossima stagione, si sente di rispondere? ” Non devo rispondere a niente e a nessuno. Questi sono giochi mediatici. Quindi, qualsiasi cosa risposta io possa dare creerò sempre polemiche. Ne prendo atto.”
Più complesso preparare una partita contro la capolista o contro una squadra in zona salvezza? Quanto la scossa è stata sentita dai ragazzi? “In Italia quando arrivi nell’ultimo terzo di campionato tutte le partite sono difficili da giocare perchè si vedono gli obiettivi di ogni club e la pressione e lo stress iniziano ad alzarsi. Non cambia nulla giocare contro una squadra forte oppure contro una che ha come obiettivo di salvarsi, dipenderà da come affronteremo le gare. Come dico sempre ai ragazzi: le partite si possono anche perdere ma gli altri devono dimostrare, sul campo, di essere stati più bravi di noi tatticamente, tecnicamente e qualitativamente. Su una cosa non voglio assolutamente, però, essere sconfitto sul desiderio e sulla voglia. Sul terremoto… io sincereamente non ne ho sentito nemmeno uno. Speriamo che siano scosse di assestamento.