6.5 C
Napoli
lunedì, Novembre 25, 2024
ADV
Home Interviste De Laurentiis: “Avrei dovuto cacciare Garcia a Capodimonte!”

De Laurentiis: “Avrei dovuto cacciare Garcia a Capodimonte!”

ADV
ADV

Antivigilia natalizia all’Olimpico. Prima delle parole di Mourinho in conferenza, la scena la prende tutta il numero uno dei campioni d’Italia. Il romanista Garcia, sottocontratto con il Napoli almeno sino al 30 giugno, e famiglia, in questi giorni sono stati in vacanza tra Ravello e Pompei. Il tecnico francese e il suo staff sono disoccupati di lusso, fa parte del gioco del pallone. ADL lo rinomina e spiega tutta la verità. Il presidente lo avrebbe licenziato dopo averlo presentato, quando l’ex Roma e Lione pretese che il preparatore atletico del club, e coordinatore di tutti i preparatori tra prima squadra e giovanili, avrebbe dovuto lavorare a braccetto con il suo preparatore (prof. Rongoni). L’attuale prof. della Nazionale, l’aretino Francesco Sinatti, che al Napoli ci ha lavorato per cinque stagioi (3 sarriane e 2 spallettiane con tanto di storico Scudetto), così disse no grazie, dimettendosi.

Così parlò il Presidente. Aureio De Laurentiis, patron e primo dirigente del suo Napoli che ha rilasciato una lunga intervista al Corriere Dello Sport; “attacca” il dissidente-diamante Elmas “già venduto”, annuncia tre arrivi, e dice la sua sulla trasformazione del calcio moderno che diventerà Pallone modernissimo. Tornando anche sul recente passato, ovvero sulla non felice – eufemismo –  e fugace eperienza con Rudi Garcia, che è stato al comando dei Campioni d’Italia lasciando macerie, e pochi ricordi positivi.

“Garcia? Avrei dovuto cacciarlo il primo giorno! Mi ha fatto licenziare Sinatti”.

 

IL MERCATO, ADL CONFERMA I 3 ARRIVI

“Almeno tre operazioni. Devo rinforzare la difesa con un centrale e con un terzino destro, per avere un rincalzo di Di Lorenzo. E poi prendere un centrocampista, forse due”.

LA STOCCATA AD ELMAS –

“Già venduto. È uno che vuole giocare sempre, non ha capito che si è titolari anche se non si fanno novanta minuti”.

Però quest’anno ha giocato poco.

“Spalletti lo aveva avuto anche l’anno precedente, per poterlo valutare. Quest’anno abbiamo avuto due allenatori”.

IL MESSAGGIO A ZIELINSKI –

ADL punge Zielinski sul rinnovo: “È polacco, è abituato più alle nebbie che al mare”

“Lui ha detto che voleva rimanere a Napoli tutta la vita. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo che, essendo un polacco, del sole e del mare gli interessa fino a un certo punto. Forse è abituato maggiormente a certe nebbie”.  

L’ATTACCO A LOTITO

“La serie A non è la Premier? Non lo è mai stata, se non negli anni di Berlusconi. Anche perché per decenni la gestione dei dirigenti di Lega è stata fallimentare. Se penso che Lotito mi crea un danno enorme, vendendo le partite per cinque anni agli stessi interlocutori che forse alla scadenza del contratto non esisteranno più sul mercato. E le vende a un prezzo inferiore dell’ultimo triennio…”.  

ADL attacca Lotito: “Mi crea danno enorme vendendo diritti tv per cinque anni agli stessi interlocutori”

Per Aurelio De Laurentiis la sentenza della Corte di giustizia europea è un “cambiamento epocale”. Esprime il concetto in maniera decisa durante la sua intervista ai microfoni del Corriere dello Sport: “La posizione dominante di Uefa e Fifa, che oggi l’Europa censura, è servita a elargire bonus in cambio di consenso – dice -. Chi ha governato fin qui da monopolista non ha compreso che il calcio è un’impresa e ha bisogno di fatturati crescenti. Se io investo centinaia di milioni per partecipare a un circo che distribuisce noccioline, non fa utili e mi costringe a giocare sempre di più per tenere in piedi un carrozzone improduttivo, il gioco non vale la candela”. 

La candela adesso si è spenta. Lei ci soffiava sopra dal 2013, quando fu tra i primi ad attaccare il monopolio. Poi però non prese parte al blitz della Superlega. Perché?  
“Non mi convinceva, lo dissi ad Andrea Agnelli. Mancava un avvicendamento di merito connesso al valore delle singole squadre”.  

Oggi sono venuti sulle sue posizioni. L’ad ha rilanciato l’idea di un campionato europeo aperto alla competizione. Eppure le prime reazioni sono tiepidine. Gli inglesi si sfilano, e anche in Italia sono più i “no” che i “sì”. 
“Ma in Italia chi sono i veri imprenditori del calcio? RedBird sta in America. L’Inter non si sa di chi sia. Chi parla a suo nome fa i conti dei bilanci che…”.  

Si sfila anche la Roma, però.  
“Vorrei avere il piacere di vedere in Lega Dan Friedkin e suo figlio qualche volta. Li ho incontrati a Los Angeles per parlare di cinema, ma qui non vengono. E nessuno si ribella all’idea balzana di una Supercoppa che neanche gli arabi vorrebbero”.

 

 

 

 

 

 

 

ADV
ADV