De Laurentiis su Conte: “Non deve vincere il tifo ma l’equita del ragionamento”

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Si è chiusa la stagione 23/24 con il Napoli decimo e senza Europa dopo 14 anni. Il presidente Aurelio De Laurentiis è trnato a parlare a un convegno a Trentola Ducenta, con la partecipazione anche del difensore azzurro Juan Jesus.

Così il primo dirigente dei partenopei.

CONTE – “Non è che non gliela dico, non gliela posso dire perché i prossimi dieci giorni saranno decisivi dopo aver fatto tutte le opportune, necessarie valutazioni. Non deve vincere il tifo ma l’equita del ragionamento”. 

IL CONVEGNO – “L’Italia è un Paese razzista?” È questo il tema del convegno che si terrà oggi, lunedì 27 maggio, alle ore 10:30 al centro congressi Jambo di Trentola Ducenta. All’incontro parteciperanno Mimma D’Amico, responsabile centro sociale ex Canapificio di Caserta, Mamadou Kouassi, cui è ispirato il film “Io Capitano” che ha vinto il David di Donatello, Juan Jesus,calciatore SSC Napoli e Aurelio De Laurentiis, presidente SSC Napoli. Modera i lavori il professor Guido Trombetti, già Rettore della Federico II. In collegamento Kalidou Koulibaly, ex calciatore SSC Napoli.

L’ADL PENSIERO – “Non si parla di esistenza di doppio stato? Se questa è la nostra natura snaturata, è difficile poi educare le persone. I bambini di razzismo non hanno nulla, sono in classi miste, giocano con tutti. Poi man mano che si cresce…il bullismo ad esempio è conseguenza di un razzismo all’interno comportamentale di frequentazione di altri simili anagraficamente parlando. Alla base c’è uno Stato che non ha mai funzionato e non sta funzionando, un problema educazionale nelle famiglie che devono lavorare per portare un doppio stipendio a casa e non possono tutelare con la loro presenza la crescita dei loro pargoli, i quali risentono poi di quell’assenza. La scuola da sola non bastano e non è adeguata perché ha professori che non sono in grado di educare in modo moderno i nostri ragazzi e quindi i problemi sono molteplici. Criticare è facile, il problema è trovare cosa fare per non poter più criticare”. 

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