A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Massimiliano Gallo, direttore Il Napolista:
“Manna è un nome che rispecchia il programma del Napoli. C’è una società che deve investire sui giovani perché non può vivere altre annate come questa – che si riveleranno un bagno da un punto di vista economico – e bisogna riprendere a fare quello che si sa fare. Se dovesse essere Manna, credo sia questa l’operazione del Napoli. Lui ha una ‘specializzazione’ sui giovani, visto e considerato essere uno degli uomini della Next Gen della Juventus. Direttore sportivo chiuso a marzo? Sicuramente indicativo, ma non possiamo prendere lo scorso anno come esempio. Perseverare sarebbe stato diabolico. De Laurentiis sul viale del tramonto? Non vuol dire che sia smemorato o allo sbando, vuol dire che comprende ciò che è successo e che deve dotarsi di un direttore sportivo e allenatore per ripartire. De Laurentiis ha basato buona parte del suo successo sulla capacità di comprendere le persone, gli interlocutori e le loro debolezze, così ha preso una società dalla Serie C, portando una serie di grandissimi allenatori e calciatori, ma se dovesse perdere questa capacità, non ci sarebbe speranza per il Napoli. Può essere una stagione sciagurata fatta di errori, il più grande resta Mazzarri, senza prendere Tudor. Bagnoli? Ho seguito la questione da quando facevo il giornalista politico tanti anni fa. Un’operazione irrealizzabile. Per lo stadio senza dubbio, anche il centro sportivo è complesso. De Laurentiis vorrebbe fare un insediamento del Napoli. Il centro di tennis sarebbe nazionale e dove poter crescere nuovi Sinner, per intenderci. Ciò che è sfuggito a molti, però, è che su Bagnoli c’è stata una battaglia ventennale che si è conclusa con il piano regolatore e la variante al piano regolatore. Di Bagnoli si sa tutto, così come dovrebbe essere. Improvvisamente arriva un elemento esterno e dice che in pochi anni si fanno stadio o centro sportivo: per me è una follia, visto l’immobilismo dell’area di Bagnoli per 30 anni. Figlio di De Laurentiis post Aurelio? È in gamba, ma non so quanto ha voglia. A Bari, quest’anno, sono messi maluccio. Più che altro, però, va valutato in termini di passione. Ad ogni modo, fin quando ci sarà Aurelio, nessuno toccherà palla. Il Napoli è lui e bisogna capire cosa vorrà fare”.