Prima conferenza stampa di vigilia per un match ufficiale per Rudi Garcia. L’allenatore del Napoli fa il punto sulla situazione dei suoi ragazzi in vista della trasferta di Frosinone.
L’emozioni di incominciare e lo stato di Kvaratskhelia: “Non vediamo l’ora, non solo io ma anche i calciatori. Ci manca la vera competizione, che arriva domani a Frosinone e siamo contenti di iniziare. Avversario che sarà tosto perché avrà tanto entusiasmo per il ritorno in Serie A, ma dovremmo essere alla loro altezza su questo piano. Kvaratskhelia sarà a riposo per precauzione perché non si sente sicuro al 100% nonostante la risonanza abbia dato esito negativo“.
Togliersi dalla comfort-zone: “Non penso che la squadra sia in una comfort-zone, altrimenti non avrebbe vinto lo scudetto. Questo stato può essere anche positivo sul piano della fiducia, ma pericoloso se poi si ha meno voglia di dare il meglio inconsciamente. Domani dal fischio di inizio voglio questa aggressività e dobbiamo essere pronti a rispondere all’atteggiamento avversario per vincere la partita“.
Su Gabri Veiga e il mercato: “Posso parlare solo dei giocatori che sono miei, come Natan e Cajuste, mentre gli altri non sono del Napoli. Preferisco però concentrarmi sulla gara di domani col Frosinone“.
Partire da favoriti per lo scudetto: “Penso che siamo tra i favoriti, ma non gli unici. Se i favoriti nei grandi campionati europei avessero vinto tutti il campionato, il Napoli non avrebbe ottenuto lo scudetto. Le squadre si sono rinforzate ma noi puntiamo in alto perché la rosa è sempre la stessa a parte Kim. Posso contare sui giocatori che hanno già vinto e su quelli che sono arrivati che portano entusiasmo e voglia di dimostrare nel gruppo. Essendo il nuovo allenatore partono tutti dallo stesso livello e mi devono dimostrare di poterci stare“.
Qualche giocatore che ha colpito l’allenatore: “Ho trovato prima di tutto dei giocatori con molto talento e uomini di qualità, e questo mi ha fatto capire perché hanno vinto. Uomini perbene che pensano collettivamente e amano lavorare, quindi è facile allenarli. Poi devono essere anche aperti su altre cose per migliorare, ma devo dire che ascoltano e sono curiosi su ogni aspetto tattico che gli viene proposto. Abbiamo avuto anche giocatori nuovi e chi poteva partire che invece è rimasto per mia grande felicità, quindi ho avuto modo di prepararmi con la squadra che avevo in mente“.
Idee nuove: “Si vedranno nell’atteggiamento della squadra e nel gioco. Una risposta ce l’avremo in piccola parte dopo la partita, anche se sarà solo la prima. Se hanno l’atteggiamento giusto, il risultato sarà positivo“.
Lo stato d’animo di ritrovare la Serie A: “Troverò una Serie A differente. Ho allenato Marsiglia e Lione e chi è francese capisce subito che ho lasciato l’Italia per andare in una parte della Francia non facile. Oggi il campionato è più offensivo e ho trovato anche stili di gioco diversi dagli altri campionati. In Francia Marsiglia si dice somigli un po’ a Napoli, ma la pressione è la stessa che avrebbe avvertito qualsiasi altro allenatore su questa panchina“.
I nuovi arrivati: “C’è un po’ di differenza per il fatto che Cajuste giocava in un paese europeo, ma ancora non conosce la lingua. Natan invece giocava in un calcio diverso, quindi lasciamoli tranquilli per essere operativi al 100% e imparare bene la lingua per dialogare con i compagni. Sul piano atletico sono pronti, vedremo se inizieranno in campo o in panchina“.
Richieste a se stesso: “Darò il meglio di me per portare questa squadra dove vogliamo tutti. Impariamo sempre dalle situazioni ma sono sereno e concentrato sulla mia squadra per dare ai ragazzi delle chiavi per vincere le partite. Sono motivato, arriva la vera sfida!”
Al posto di Kvara: “Oltre ad Elmas e Raspadori c’è anche Lozano, che le migliori stagioni secondo me le ha fatte giocando a sinistra come faceva col PSV. Sto provando vari giocatori che hanno queste caratteristiche di essere polivalenti, perché per me è una qualità. Alcuni giocatori soffrono per non avere una collocazione precisa, ma per me è un vantaggio. Raspadori inizierà dal primo minuto sicuramente, poi vedremo dove“.
Attacco a due: “Quando si tratta di fare tanti gol lo si può fare anche con una punta, però può essere interessante quando hai Osimhen e Simeone per dare più difficoltà alla squadra avversaria e avere più giocatori in area, perché secondo me dobbiamo migliorare nell’aspetto del riempimento dell’area“.
La filosofia di fare un gol in più: “La filosofia è quella, ma ho parlato anche di squadra camaleontica perché durante la stagione ci potrà servire anche approcciare in modo diverso. Quando sei stanco fisicamente, devi essere bravo di testa, e quindi ogni tanto può capitare anche di aspettare gli avversari per ripartire con velocità“.