È stata una separazione dolorosa per i tifosi, ma l’affetto dei napoletani per Kim Min-Jae è rimasto vivo anche dopo il passaggio del coreano al Bayern Monaco. E il difensore ricambia. Lo ha fatto con alcune dichiarazioni al portale coreano News.naver, esternando la gioia per una stagione che resterà indelebile nella sua memoria. Queste le parole di Kim:
“Fino alla morte non dimenticherò mai i tifosi del Napoli. Quando gridavano ‘Kim Kim Kim’ mi incoraggiavano“.
Un pensiero ai compagni di squadra: “Grazie a loro ho ottenuto il premio come miglior difensore, non potevo riuscirci da solo. Avrei voluto dividere il premio che io, Kvara e Osimhen abbiamo ricevuto per condividerlo con la mia squadra“.
Su Spalletti: “Ci parlavamo spesso in inglese. Nel Napoli c’era un interprete che traduceva le cose anche in inglese, ma in gara cercavo di parlare con i compagni in italiano, con delle espressioni basilari che avevo imparato per muovermi sul campo. È anche merito di Spalletti se ho scelto di venire a Napoli, perché lui rilasciò un’intervista ai media perché tutti lo sentissero: ‘Dobbiamo prendere Kim. È al livello di Champions League’. Quando l’ho ascoltato, ho scelto Napoli“.
Su Di Lorenzo: “Ho imparato molto da lui. Il giocatore che correva più di me era il capitano, lavora sodo ogni volta e ha sempre lo stesso atteggiamento. Ho imparato molto guardandolo giocare diligentemente in ogni partita anche se non riusciva a riposare affatto e allenandosi con la stessa intensità della partita. Ho imparato che non posso lamentarmi”.
Su Osimhen: “È davvero un osso duro. Non vorrei ritrovarlo da avversario in una partita. Ha qualità che rendono la vita difficile ad ogni difensore e ha saputo gestire anche le situazioni nelle quali l’avversario lo martella un po’, ma lui è un pericolo anche quando è lontano“.