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In una serata segnata dall’emergenza difensiva, il Napoli lotta e riesce a strappare un pareggio 2-2 contro la Lazio, dopo un incontro ricco di emozioni. Il primo tempo si apre in salita per gli azzurri, che vanno in svantaggio al 6′ grazie a un gran gol di Isaksen, un tiro da lontano che sorprende Meret, colpevole di trovarsi troppo fuori dai pali, e un disimpegno difensivo errato che lascia spazio all’attaccante della Lazio. Nonostante la difficoltà, il Napoli reagisce con carattere e trova il pareggio al 13’ con Raspadori, bravo a segnare su assist del gigante Lukaku, che fa a sportellate con la difesa biancoceleste, ristabilendo l’equilibrio.
Nella ripresa, la Lazio prova a spingere, cercando di sfruttare il momento di stanchezza del Napoli, ma un rimpallo sfortunato di Marusic finisce nella sua porta, su tiro ancora di Raspadori su una bella triangolazione con Politano (subentrato a Buongiorno non ancora pienamente ristabilito) regalando il vantaggio ai partenopei. Poco dopo un brivido, la Lazio vede annullato un gol di Zaccagni per fuorigioco, e il Napoli soffre fino all’88’, quando, nella stessa porta dove Angelino aveva segnato per la Roma qualche settimana fa, Dia con un colpo da biliardo trova l’angolino lontano, ristabilendo la parità e l’ennesima doccia fredda per gli azzurri.
Un Napoli stoico e volenteroso, ma che ha dovuto fare i conti con una panchina corta, sostituendo sul finale un Mazzocchi stremato con Rafa Marin. La squadra di Conte ha dimostrato grande cuore, ma la stanchezza e l’emergenza difensiva si sono fatte sentire. Forse la cessione, in prestito, di Zerbin (con l’addio di Kvaratshkelia) che tanto sta facendo bene in Laguna poteva essere congelata ed essere un valido rincalzo in questa fase critica della stagione. Un punto che lascia l’amaro in bocca, terzo pareggio di fila dopo le 7 vittorie consecutive, ma che evidenzia ancora una volta la forza mentale del Napoli, che non si arrende mai, nonostante le difficoltà ed in attesa di ritrovare le pedine fondamentali per il gioco di Conte.