Tra le strade di Milano in queste ore passeggia un’anima romantica. Si dice sia vestita di azzurro e che sulle tovaglie dei bar dei navigli vada a scrivere “forza Napoli sempre”; si dice che abbia raggiunto la cima del Duomo con un salto e che stia facendo sventolare una bandiera raffigurante l’abbraccio del golfo partenopeo, intonando una dolce melodia.
“Oje vita, oje vita mia… Oje core ‘e chistu core…” è l’eco di un canto antico che viaggia di bocca in bocca e di cuore in cuore, dando forma all’amore e forza ai sogni.
Sono questi, infatti, i valori più importanti a cui il Napoli deve affidarsi per contrastare il potere meneghino presso la Scala del Calcio stasera, in occasione dell’andata dei quarti di finale di Champions League, che secondo l’opinione pubblica ha l’aspetto di una cronaca di una morte annunciata. Intanto, ad augurare buon viaggio e buona fortuna alla squadra ci ha pensato la tifoseria, tanto contestata dall’opinione pubblica nei giorni scorsi ma che quando c’è bisogno di condividere i propri sentimenti non si fa mai trovare impreparata.
Adesso tocca a Spalletti ed i suoi uomini l’arduo compito di affrontare -nuovamente- la storia. Il destino della Champions e quello del Campionato si rincorrono, si intrecciano e si uniscono stretti in un istante solo. Ad oggi, il Napoli ha dominato in lungo ed in largo su ogni campo e quella di stasera contro il Milan rappresenta la prima di una serie di partite che ha il potere di rendere ciò che è stato ancora più grande e splendente, ascrivibile all’interno di una dimensione sconosciuta ed impronosticabile.