Michelangelo Rampulla, allenatore, ha rilasciato un’intervista a Kisskissnapoli: “L’anomalia è stata l’anno scorso quando il Napoli non si è qualificata per le Coppe. Purtroppo c’è stato un campionato non all’altezza della squadra. Adesso il vento è cambiato ed è cambiato in fretta. La mano di Conte si vede nell’aver inculcato nella squadra il concetto che ha a che fare con calciatori forti. Il metodo Conte si vede anche nel tipo di mercato che ha allestito il Napoli. Gli acquisti sono tutti di grandissimo livello, sono arrivati calciatori funzionali all’idea di gioco che Conte aveva in mente. Poi Antonio è stato bravo a lavorare mentalmente su questi ragazzi che di certo non vorranno ripetere un’annata come quella scorsa. Scudetto? Conoscendo il tecnico del Napoli sono sicuro che dirà che è meglio vivere alla giornata. Però a Napoli avendo preso Antonio Conte non si può non dire che il Napoli sia una delle pretendenti alla vittoria finale. Difesa a 4 con Conte? Questa è l’evoluzione di un allenatore importante, è un tecnico molto moderno ed è aperto a cambiare. Non credo molto agli estremismi o ai fondamentalismi di un allenatore. I numeri contano poco, l’importante è mettere la tua idea di calcio col materiale che hai a disposizione. Se hai giocatori che rendono meglio in un certo spartito tattico è giusto cambiare. Caprile? Lo seguo dai tempi di Bari, mi piaceva molto. E’ un portiere di assoluto valore ed è importante per il Napoli avere due portieri forti. Una squadra di alto livello deve avere due portieri dello stesso livello. Caprile è un ragazzo interessante, ha qualità tecniche e personalità da vendere. Le basi per fare una grandissima carriera ci sono, poi subentrano altre componenti. Se uno ha una buona base tecnica ed una buona personalità è però già a buon punto. Oggi chi può ricordarmi Conte in campo? Nel Napoli non c’è secondo me un giocatore da accostare ad un centrocampista com’era lui, Antonio arrivava spesso alla conclusione con grandi inserimenti. Potremmo accostarlo a Barella o Frattesi, ecco loro mi ricordano il Conte calciatore, ma Antonio era più forte”.